venerdì 19 agosto 2011

Corvino duro: "Italiane furbe, non vi cedo Montolivo"

Si era parlato di un ritorno di fiamma dell'Inter da Firenze, ma in pole resisteva il Milan da tempo. Ora per Riccardo Montolivo cala con ogni probabilità il sipario, stando a quanto ha affermato con toni abbastanza duri Pantaleo Corvino, d.s. della Fiorentina, in conferenza stampa quest'oggi: "I club italiani sono furbi, pensano di poter prendere un giocatore importante come Montolivo agli ultimi giorni di mercato con offerte che non posso neanche andare ad ascoltare per quanto non siano congrue. A costo di tenerlo un altro anno a Firenze, vi dico che non lo cederò in Italia. L'unica proposta che ho ricevuto finora è del Milan, la metà di Paloschi più quella di Strasser: non posso neanche prendere in considerazione un'offerta tale...", ha detto il Corvo.

Incidenti River Plate, stadio Monumental squalificato

Lo scorso 26 luglio la tensione era altissima allo stadio Monumental di Buenos Aires per capire quale destino attendesse il River Plate. Il match contro il Belgrano sanc' la clamorosa retrocessione dei Millonarios, scatenando l'ira della tifoseria a fine partita. Numerosi gravi incidenti hanno accompagnato la delusione per l'abbandono della massima serie. Adesso si apprende che il River Plate pagherà per questo: squalificato lo stadio ‘Monumental’ per le prossime 5 partite.

Genoa, Malesani: "Tim Cup? Ho una sola pretesa: passare il turno"

Disteso, affabile. Conferenza stampa fiume, la prima alla vigilia di un impegno ufficiale per mister Malesani: "Non vedo l'ora di scendere in campo, la mia prima da genoano al Ferraris, fantastico...". Il tecnico veneto del Genoa ha un pallino, la Tim Cup appunto: "Ho una sola pretesa: passare il turno! Non posso pretendere la luna, siamo ancora in piena preparazione, stiamo lavorando tanto, il gruppo si sta conoscendo però voglio assolutamente passare il turno. La Coppa Italia è una competizione che ha lanciato tante squadre, vi ricordate l'Inter di Mancini? Il ciclo vincente nerazzurro ebbe inizio proprio con la Coppa Italia, è una manifestazione che ti permette di imparare a vincere... La Nocerina? L'ho guardata e seguita molto la scorsa stagione, proprio perché è la squadra che in Lega Pro ha espresso il miglior calcio in assoluto a mio parere... Ha un ottimo allenatore, preparato. Io la conosco abbastanza bene, occhio... Noi però siamo il Genoa, dobbiamo imporre il nostro ritmo e far sentire, sempre, il peso della nostra storia, nel nostro splendido stadio".

Galderisi: "La Juve farà altri due colpi"

Intervenuto a Radio Sportiva Giuseppe Galderisi, ex giocatore ed allenatore.
Sulla Juventus - Anche gli scorsi anni si diceva che aveva fatto un buon mercato, bisogna vedere alla prova del campo. Conte predilige molto il gioco sulle fasce e sugli esterni preferisce uomini che sappiano attaccare: Vargas non ha le caratteristiche di un Vucinic o un Krasic ma da più equilibrio alla squadra. La Juve però non deve spaventarsi alla prima difficoltà. Chiellini può giocare sulla fascia sinistra. Sono convinto che la Juventus farà ancora due colpi importanti, di prima fascia. Bonucci è bravo ma forse ancora troppo acerbo. Prenderà qualcosa in mezzo, e un esterno.
Su Milan e Lazio - Galliani sta aspettando di fare un colpo importante. Ieri non faceva testo se non per valutare i giovani e capire se mandarli in prestito a giocare.
La Lazio entusiasma per la qualità e l´esperienza che ha, con una convinzione diversa. Credo che quest´anno potranno levarsi delle belle soddisfazioni.

UFFICIALE: Atletico Madrid, ecco Falcao

Mancava solo l'ufficialità, ora è arrivata anche quella: Radamel Falcao (25) è un attaccante dell'Atletico Madrid. L'attaccante colombiano arriva nella capitale spagnola dopo l'ottima stagione con il Porto.

Marotta: "La Juve vuole giustizia"

E' ancora polemica tra Inter e Juventus per lo scudetto 2006. Alle parole di Moratti ("Le chiacchiere sono inutili. Questione già decisa") è arrivata la risposta, indiretta, dei bianconeri con Marotta: "La Juventus sta intraprendendo ogni forma di azione legale per avere giustizia. Non è il momento di fare altre dichiarazioni. Della questione si occupa personalmente il nostro presidente e sarà lui a prendere le ulteriori posizioni".
"Faremo ogni tentativo - ha aggiunto Marotta - per riavere quello che milioni di tifosi, che hanno fede nei colori di una squadra e nell'operato dei suoi dirigenti, giustamente hanno sottoscritto".

Roma : Che scivolone

La Roma perde 1-0 a Bratislava e rischia la clamorosa esclusione dall'Europa League, ma nell'ambiente giallorosso si discute soprattutto delle scelte col botto operate da Luis Enrique. Il tecnico ha lasciato fuori dall'undici titolare Totti, Borriello e Perrotta preferendo giovani come Viviani e Caprari: il tutto per precisa scelta tecnica. "Non sono pentito", ha sottolineato il tecnico nel dopopartita: ma le prime critiche sono arrivate.
E dall'interno della società. Il ds Walter Sabatini, infatti, non ha omesso di rimarcare come, a suo parere, la Roma versione slovacca sia stata "poco incisiva" e ha ammesso ai microfoni di Roma Channel che Totti e Borriello "saranno senz'altro arrabbiati". Ma se Borriello, secondo radiomercato, ha alte probabilità di andare a sbollire altrove i suoi nervi (Paris Saint Germain e Leonardo sempre in prima fila), l'implosione della nuova Lupa può essere causata dal capitano, non proprio abituato a essere gestito da riserva. La decisione di Luis Enrique, guardando al precampionato giallorosso, non è scandalosa: Totti non è apparso ancora in condizioni di forma tali da renderne fondamentale l'utilizzo. Ma è altresì vero che alla prima partita europea della stagione, con un sistema di gioco totalmente nuovo e ancora da assimilare, l'esperienza e la classe del numero 10 sarebbe potuta essere comunque un ingrediente importante: controprove, nel calcio, non ne esistono, ma un assist, una punizione, un tiro da fuori dei suoi avrebbero potuto magari raddrizzare una partita persa anche a causa degli errori dei giovani attaccanti mandati in campo da "Lucho".

Totti, dal canto suo, ha scelto il silenzio e, dopo il match, ha tirato dritto davanti ai microfoni. Tace e attende, oltre alla gara di ritorno, le prossime mosse di mercato della Roma, che prevedono l'acquisto di una punta (Osvaldo, ormai è sicuro) e, quindi, di un altro "concorrente" che Luis Enrique potrebbe preferirgli. Difficile, anzi, impossibile, per lui, accettare di essere messo in disparte, o solo in discussione nel momento in cui nasce la sua ennesima, nuova Roma. La sicura è stata tolta, la bomba è lì, pronta ad esplodere: a Luis Enrique, o a Totti, o alla nuova società "americana" la responsabilità di disinnescarla subito.